Equilibrare la mente nei boschi, eseguendo la pratica giapponese dello Shinrin-Yoku. Talmente infallibile che ha raggiunto l’Europa.
Shinrin-Yoku. Letteralmente “bagno nella foresta”, è una pratica giapponese molto diffusa. Richiesta espressamente dal Governo, per sopperire ai livelli di stress dei lavoratori, che nella nazione nipponica raggiungono ritmi frenetici. La filosofia alla base si traduce nel concetto che l’uomo, così come gli animali e la natura, affondi le sue radici nella terra e nel nostro Pianeta. Dunque, per poter riequilibrare l’interiorità e trovare la pace, sia necessario tornare alle origini arcane.
Non parliamo di una mera credenza popolare. L’effetto del contatto con la vegetazione sul corpo umano è tema di dibattito nel campo della medicina e della psicologia. Studi sui quali il Giappone ha costruito una precisa politica sanitaria e sociale. Non è un caso, e chi è abituato a ritagliarsi del tempo da trascorrere in un parco lo sa bene, che la permanenza all’aria aperta produca un’improvvisa sensazione di benessere e rilassamento.
Lo Shinrin-Yoku ha così raggiunto l’Europa. È importante però sottolineare un punto fondamentale: non si tratta semplicemente di mettersi le scarpe da ginnastica e andare a fare una passeggiata. Il “bagno nella foresta” va eseguito per step, secondo determinate indicazioni. Dobbiamo considerarla una tecnica meditativa a tutti gli effetti e, come ogni tecnica meditativa appunto, la concentrazione e la presenza cosciente sono due fattori fondamentali affinché funzioni.
Lo Shinrin-Yoku ha effetti benefici che vanno oltre la pace interiore. Diversi studi nipponici hanno confermato il rafforzamento del sistema immunitario, la diminuzione dei ritmi cardiaci e degli zuccheri nel sangue, così come appunto la riduzione dell’ansia, dello stress e della rabbia. Procediamo quindi per step. Prima di tutto, è necessario ritagliarsi dalle 2 alle 3 ore di assoluto distacco dalla routine. Niente cellulare, niente mail di lavoro e, chiunque decida di accompagnarvi, non deve assolutamente rivolgervi la parola.
Recatevi in un’area verde, possibilmente silenziosa. In una città, è preferibile scegliere un parco dove ci sono delle aree non troppo frequentate. Percorrete quindi i sentieri e osservate attentamente la natura che vi circonda. Concentratevi sul cielo, sui dettagli delle foglie, dei fiori e degli insetti che si appoggiano su di essi. Dopodiché passate al senso del tatto. Sfiorate la vegetazione, bagnate le mani nell’acqua di ruscelli, laghi e fontanelle lungo il percorso.
Nel frattempo eseguite degli esercizi di respirazione. Sedetevi sul prato, a piedi nudi, ispirate ed espirate. È importantissimo rivolgere le proprie attenzioni al corpo che risponde al respiro. Focalizzatevi sul ventre e sul petto.
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