I 10 piatti peggiori del mondo: ce n’è per tutti i (dis)gusti

Dalla testa di pecora islandese agli insetti fritti thailandesi: i 10 piatti peggiori al mondo secondo TasteAtlas.

Mangiare è cultura, ma non sempre piacere. E, ancora, non è buono ciò che è buono ma è buono ciò che piace. Questa summa di banalità per andare a parlare di quelli che vengono considerati (da un sito di settore legato al mondo del food) i piatti peggiori al mondo.

Quali sono i 10 cibi peggiori al mondo?
I 10 piatti peggiori del mondo: ce n’è per tutti i (dis)gusti – albagatto.it

Secondo TasteAtlas, alcuni piatti tradizionali di diverse regioni del mondo sono stati giudicati tra i meno appetitosi del Pianeta: preparazioni nate da antiche necessità o radicate in usi popolari che oggi spaventano molti viaggiatori (sebbene siano discretamente gettonati nei paesi in cui vengono cucinati). E voi, forestieri, avreste il coraggio di provarli?

Dal Nord Europa all’Asia: i 10 piatti meno amati

Di seguito andiamo a vedere la top 10 dei piatti peggiori secondo TasteAtlas. Si tratta di una classifica non recentissima (aveva fatto già notizia tempo addietro) ma è sempre interessante andare a parlare di piatti che, per la nostra cultura, sono realmente difficili da digerire (anche solo concettualmente).

1. Svið (Islanda)
Testa di pecora arrostita e bollita, servita con purè di rape. Piatto simbolo del festival Þorrablót, è decisamente difficile da affrontare per chi non sopporta… lo sguardo dell’animale. (Riuscireste a superare il senso di colpa?)
2. Blodpalt (Finlandia/Lapponia)
Gnocchi scuri a base di sangue e farina, talvolta arricchiti con pancetta e serviti con marmellata di mirtilli. Sicuramente nutrizionali, ma dal gusto decisamente forte. (La gente si tira indietro quando si parla di sangue: perché non diventare allora tuti vegani?)
3. Þorramatur (Islanda)
Un buffet di specialità locali: squalo fermentato, agnello affumicato, salsicce di sangue. Tradizione invernale che spesso richiede un bicchiere di brennivín (acquavit con una gradazione alcolica tra i 37,5% e i 40% – bevendola avrete coraggio per fare qualsiasi cosa).
4. Truchas a la Navarra (Spagna)
Trota ripiena di prosciutto crudo e fritta. L’unione di sapori intensi divide: per alcuni delizia, per altri un esperimento poco riuscito. (Cosa sarà mai, comparato ad una pizza Hawaii?)
5. Jellied Eels (Regno Unito)
Anguille bollite e servite in gelatina naturale. Un tempo cibo di strada londinese, oggi rimane una delle pietanze più discusse della cucina britannica.
6. Blodplättar (Svezia)
Frittelle sottili con sangue animale nell’impasto. Hanno colore scuro e sapore ferroso, non proprio l’ideale per chi cerca dolcezza.
7. Milcao (Cile)
Frittella di patate tipica di Chiloé, preparata con strutto o grasso animale. Pesante e poco elegante, ha diviso il giudizio dei critici. (Ad occhio sembra un piatto più pesante che disgustoso).
8. Hon mhai (Thailandia)
Bachi da seta fritti, croccanti e speziati, venduti come snack da strada. Ricchi di proteine, ma non per stomaci facilmente impressionabili.
9. Chapalele (Cile)
Pane rustico di patate e farina, spesso cotto in buche nel terreno. Piatto storico, ma giudicato piuttosto insipido.
10. Aginares Salata (Grecia)
Insalata di carciofi con limone, senape e aneto. Fresca e semplice, ma talvolta troppo aspra per i palati degli stranieri.

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