Assegno sociale ai separati: devi seguire questo iter, guida facile

Tutelato lo stato di bisogno effettivo dopo la separazione. La pronuncia della Corte di Cassazione definisce i criteri di accesso.

Una pronuncia importante della Corte di Cassazione ha recentemente ridefinito i criteri di accesso all’Assegno Sociale per i coniugi separati, un intervento che ha una notevole rilevanza sociale e giuridica.

mani giovani afferrano mani anziane
Assegno sociale ai separati: devi seguire questo iter, guida facile – albagatto.it

La Suprema Corte ha ribaltato la prassi restrittiva dell’INPS, stabilendo che la mancata richiesta o percezione dell’assegno di mantenimento da parte di un coniuge non può precludere il diritto alla prestazione assistenziale, l’unico elemento che conta è l’effettivo stato di bisogno economico del richiedente. L’Assegno Sociale è un sostegno fondamentale destinato a cittadini anziani con almeno 67 anni di età, che si trovano in serie condizioni di difficoltà economica. La sua funzione è quella di garantire un reddito minimo, sostituendo di fatto la vecchia pensione sociale.

La Cassazione ha stabilito che la concessione di questo beneficio deve basarsi esclusivamente sulla verifica della situazione reddituale e patrimoniale del soggetto. Lo stato deve rigorosamente essere sicuro dall’assenza totale di redditi o, in alternativa, dalla loro insufficienza rispetto alle soglie stabilite annualmente dalla legge per accedere all’assistenza.

Assegno sociale ai separati: conta solo l’indigenza

Il punto cruciale della controversia arrivato di fronte ai giudici, era l’interpretazione del valore da attribuire alla decisione, spesso consensuale, di non richiedere l’assegno di mantenimento in sede di separazione.

martelletto giudice vicino a libro delle leggi
Assegno sociale ai separati: conta solo l’indigenza – albagatto.it

L’INPS tendeva a considerare la rinuncia come un implicito segnale di autosufficienza economica. La Corte, però, ha categoricamente respinto questa visione. È stato chiarito che la mancata richiesta del mantenimento non costituisce, di per sé, un indicatore affidabile della reale condizione patrimoniale del richiedente l’Assegno Sociale. La scelta di non percepire il mantenimento può derivare da una lunga serie di fattori: accordi taciti, rinunce motivate da rapporti personali tesi, o la volontà di semplificare le procedure legali, tutte ragioni che nulla hanno a che vedere con l’effettiva capacità di sostentarsi in età avanzata.

La Cassazione ha imposto quindi all’Inps di concentrare l’analisi soltanto sui redditi reali e attuali del richiedente. Il diritto all’assistenza non può essere subordinato a dinamiche private relative al rapporto coniugale, ma deve proteggere la persona anziana che si trova oggettivamente in una condizione di indigenza. La Cassazione aveva già espresso un principio analogo con la sentenza del 6 ottobre 2022 n. 29109. In quel caso, la decisione riguardava il diritto all’Assegno Sociale del coniuge che aveva rinunciato esplicitamente e formalmente al mantenimento.

Entrambe le pronunce mirano al medesimo obiettivo: ribadire la natura assistenziale e non risarcitoria dell’Assegno Sociale. Il diritto a un sostegno vitale prevale su qualsiasi formalità legata alla separazione.

Gestione cookie