Questo labirinto segreto si trova nei sotterranei di Milano: il percorso si articola tra mistero e realtà e porta in scena dettagli molto interessanti.
L’Italia possiede numerosi posti da visitare, luoghi culturali, artistici, storici e religiosi. Fanno parte del nostro patrimonio e attirano ogni anno, insieme ai suoi paesaggi naturali, milioni di turisti. Non a caso è uno dei Paesi più visitati al mondo. Ci sono poi posti molto particolari, che catturano l’attenzione dei visitatori per il loro fascino e per il mistero che trasmettono, stiamo parlando dei labirinti.

Solitamente i più famosi sono quelli che tendono a disorientare chi vi entra, portandolo in una realtà nuova, e spesso dove il punto di partenza non è facile da ritrovare. Nella nostra penisola sono tanti i labirinti e alcuni hanno caratteristiche uniche. Per esempio nel cuore di Milano si trova un labirinto segreto, questo è custodito nei sotterranei di Fendi, in via Solari. Chi lo visita resta ammaliato da tanta bellezza e mistero.
A Milano c’è il labirinto segreto, nei suoi sotterranei: che cosa c’è al suo interno
I labirinti sono luoghi affascinanti, dove lo sguardo gira spesso in direzioni diverse, per trovare il punto dove orientarsi. A Milano c’è uno dei labirinti più belli, noto come il Labirinto di Arnaldo Pomodoro che, proprio quest’anno, dopo un’importante restauro, è tornato visitabile. La sua realizzazione ha avuto inizio negli anni novanta, quando lo scultore decide di progettarlo seguendo la narrazione epica nota come l’Epopea di Gilgamesh.

Nel portale d’ingresso i visitatori sono accolti da una citazione: “Amarezza si impadronì del mio animo, la paura della morte mi vinse ed io ora vago per la steppa”. Dopo questo monito inizia un percorso che si articola tra spazio e tempo. I viaggiatori vengono trasportati, attraverso le pareti incise, in civiltà sepolte, linguaggi ormai dimenticati e miti antichi. Ogni angolo di questa struttura rappresenta un racconto e porta in scena simboli arcaici, tracciati e cunei. Il visitatore viene subito accolto dai costumi-scultura di Didone e di Creonte.
Attraverso delle porte roteanti si può accedere in tre ambienti diversi. Molti elementi fanno riferimento esplicito alla Mesopotamia, ai primi linguaggi e alla ricerca del senso della vita. Il percorso finisce in modo misterioso, in una sala considerata la tomba della figura storica di Cagliostro. Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro trasporta i visitatori nella realtà più antica, mostrandogli un mondo completamente diverso da quello attuale.