Ti arrabbi sempre con il partner? La spiegazione non ha nulla a che fare con la rabbia

Arrabbiarsi spesso con il partner non sempre significa che il rapporto va a rotoli: a volte la nostra reazione dice molto più sull’affetto che proviamo che sul problema in sé.

Ci risiamo. Si torna a casa dopo una lunga giornata di lavoro e, puntualmente, ci sono ancora quei piatti da lavare che il partner ha lasciato lì, durante la sua giornata libera. Lui (o lei) è spaparanzato sul divano, e a quel punto basta poco: la rabbia sale, la voce si alza, e in un attimo sembriamo fuori controllo.

Donna che si arrabbia con il partner
Ti arrabbi sempre con il partner? La spiegazione non ha nulla a che fare con la rabbia – albagatto.it

È uno dei tanti esempi di chi vive la relazione senza filtri, e spesso finisce per metterla in discussione proprio per la facilità con cui si arrabbia. Magari siamo persone pacate, razionali, ma niente: a casa tiriamo fuori il peggio di noi. Diciamo parole che non vorremmo dire e poi ci sentiamo in colpa.

Ma perché succede? È davvero possibile che tutto ciò che fa l’altra persona ci irriti così tanto, o dietro c’è qualcos’altro? Come insegna la psicologia, dipende. Ed è proprio qui che si apre una prospettiva che in pochi considerano davvero.

Quando la rabbia non è rabbia

Secondo la psicologia delle emozioni, la rabbia è ciò che si definisce un’emozione secondaria: una reazione che nasce per coprirne un’altra, più profonda e difficile da gestire. Lo spiega bene la psichiatra americana Harriet Lerner, autrice del celebre The Dance of Anger (1985), dove mostra come dietro molti scatti d’ira si nascondano sentimenti di paura, impotenza o bisogno di conferma.

Uomo che si arrabbia con la sua compagna
Quando la rabbia non è rabbia – albagatto.it

Quando ci arrabbiamo con il partner, non sempre stiamo punendo un comportamento: spesso stiamo chiedendo attenzione, connessione, presenza. È il nostro modo confuso di dire “mi importa”, anche se all’apparenza sembra solo un attacco.

Gli studi sull’attaccamento emotivo, sviluppati da John Bowlby e Mary Ainsworth, spiegano che chi ha uno stile di attaccamento ansioso tende a percepire più intensamente ogni segnale di distanza. Se il partner si mostra distratto, indifferente o poco partecipe, il cervello interpreta la cosa come una minaccia al legame – e reagisce attivando la rabbia, invece della paura o della tristezza che realmente prova.

Una ricerca dell’Università del Michigan ha confermato proprio questo: nei rapporti intimi, la rabbia può essere un meccanismo di difesa che serve a ristabilire la vicinanza emotiva. Paradossalmente, più teniamo a qualcuno, più diventiamo vulnerabili alle sue mancanze.

Ma alt: questo non significa che la rabbia sia ‘una prova d’amore’. Significa che è una scorciatoia emotiva: un modo imperfetto per dire ho bisogno di te, ma non so come dirtelo senza ferirti o ferirmi.

La prossima volta che ci capita di scattare, vale la pena fermarsi un istante e chiedersi: “Cosa sto davvero provando, sotto questa rabbia?”. Spesso, la risposta non è odio. È paura di non essere visti, ascoltati, o semplicemente amati come vorremmo.

Gestione cookie