Le autorità di vigilanza europee hanno lanciato una serie di messaggi affinché chi vuole acquistare criptovalute sia ben conscio di tutti i rischi. Ecco tutti i consigli.
Criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, stablecoin e token sono tutti strumenti digitali che si basano sulla tecnologia denominata blockchain. Le criptovalute classiche, com’è noto, non sono emesse da un’istituzione, dunque il loro valore è dato dalla domanda e dall’offerta.

Le seconde, le stablecoin, sono nate per ridurre la volatilità ed in genere sono ancorate a qualcosa come il valore del dollaro. Peccano di trasparenza, in quanto spesso non è dato sapere come vengono gestite le riserve da cui dipende appunto la stabilità. Infine, i token danno accesso ad un servizio. Un token può essere un gettone spendibile su una piattaforma, uno strumento simile ad un’azione, un certificato digitale addirittura collezionabile.
Tutto passa per la blockchain, che non è altro che un registro digitale che tiene traccia di tutte le transazioni. Per sua natura è decentralizzata, dunque è distribuita su molti elaboratori, e inalterabile. Il sistema di criptovalute oggi esistente presenta numerose opportunità per chi vuole investire, o sarebbe meglio dire scommettere, ma anche moltissimi rischi.
Le autorità di vigilanza finanziaria e la Micar in vigore sulle cripto
Rischi elevati secondo le autorità europee per la vigilanza finanziaria, a cui si espongono i risparmiatori in un settore in cui le tutele legali, quando ci sono, sono molto ridotte. Così Esma (Borse e mercati finanziari), Eba (Vigilanza sulle banche) e Eiopa (Assicurazioni e fondi pensioni) hanno lanciato una campagna d’informazione articolata in una scheda informativa, e poi podcast e video.
A partire da dicembre 2024, ricordano le autorità di vigilanza, è attiva la Micar (Markets in crypto-assets regulation), una legge europea che ha lo scopo di regolare il mercato per aumentarne trasparenza e sicurezza. Il problema, però, è che sono una parte delle attività rientra nella normativa mentre gran parte del settore resta deregolamentato e perciò molto rischioso. La campagna di Esma, Eba e Eiopa si è comunque resa necessaria poiché le criptovalute (o semplicemente cripto) vengono ormai pubblicizzate ovunque.

Sui social e su numerosi portali web i risparmiatori investono spesso senza conoscere i pericoli della volatilità delle valute. Le informazioni sono scarse, e gli stessi annunci talvolta non spiegano volutamente nei dettagli cosa offrono per la controparte in denaro. I controlli e le verifiche sono ancora pochi e gli obblighi di trasparenza latitano. C’è poi da considerare l’enorme diffusione delle truffe tra false piattaforme, investimenti fasulli e content creator ingaggiati per spingere all’acquisto di criptovalute.
Le autorità europee insistono perciò affinché gli utenti si pongano una domanda fondamentale: sono a conoscenza dei rischi che sto correndo investendo in cripto? È bene ricordare che comprare criptovalute non è come investire in obbligazioni o azioni, dove a supervisionare le operazioni ci sono autorità come Consob e Banca d’Italia, e non esistono sistemi di indennizzo e prospetti obbligatori. Esma, Eba e Eiopa hanno comunque fatto sapere di non demonizzare in toto un mercato innovativo che può migliorare competitività, efficienza e la cui blockchain ha enormi potenzialità.
 
 




