Riforma pensioni: blocco dell’età pensionabile, ma solo per una categoria di lavoratori

Ci sono novità sulla pensione e altre potrebbero arrivare dopo l’ormai vicinissima nuova Legge di bilancio.

Il dibattito sull’uscita dal lavoro anticipata continua e aspetta le nuove decisioni del Governo riguardo i requisiti di accesso alla pensione. Mentre i lavoratori cercano di combinare strumenti come il Congedo Straordinario e l’Ape Sociale, le recenti disposizioni contenute nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB) introducono un’importante novità, anche se limitata a specifiche categorie.

uomo controlla pc
Riforma pensioni: blocco dell’età pensionabile, ma solo per una categoria di lavoratori – albagatto.it

Secondo il documento inviato alla Commissione Europea, il Governo ha stabilito di sterilizzare l’aumento dell’età pensionabile previsto per il biennio 2027-2028 solo per i lavoratori impegnati in lavori gravosi e usuranti. Questa misura, annunciata il 16 ottobre 2025, mira a tutelare chi svolge mansioni più faticose, escludendole dal meccanismo di innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’allungamento della vita media.

Ma il documento conferma anche l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento per tutte le altre categorie di lavoratori nel biennio 2027-2028. Ciò vuol dire che sempre di più occorre una pianificazione previdenziale prudente per la stragrande maggioranza dei lavoratori. Una notizia battuta dall’ANSA è cruciale per chi sta valutando di lasciare il lavoro prima dell’età pensionabile, magari sfruttando la combinazione di misure come il Congedo Straordinario retribuito (fino a due anni per l’assistenza a familiari disabili, con maturazione di contributi) e l’Ape Sociale.

Riforma pensioni: una strada ancora ingarbugliata

Un lavoratore a 60 anni potrebbe pianificare due anni di congedo per poi ricorrere all’Ape Sociale per coprire l’ultimo anno che lo separa dalla pensione di vecchiaia ordinaria ma il congedo straordinario è una misura strutturale, mentre l’Ape Sociale è sperimentale. Il rischio, già evidenziato, è che, se la misura non venisse prorogata di anno in anno, si creerebbe un periodo di scopertura contributiva e reddituale, costringendo il lavoratore a rientrare al lavoro.

coppia matura davanti a funzionario con documento in mano
Riforma pensioni: una strada ancora ingarbugliata – albagatto.it

L’esclusione dall’incremento dell’età pensionabile, prevista per il biennio 2027-2028, riguarda esclusivamente i lavoratori impegnati in lavori gravosi e usuranti. Per tutte le altre categorie di lavoratori, il DPB conferma che l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento, in funzione dell’aspettativa di vita media nazionale, sarà regolarmente applicato.

Questa decisione risponde alla necessità politica e sociale di tutelare le categorie più esposte alla fatica e all’usura fisica derivante dall’attività lavorativa, riconoscendo che per questi individui un innalzamento dell’età di ritiro comporterebbe un rischio maggiore per la salute e la sicurezza. L’obiettivo è alleggerire il carico su chi ha svolto mansioni particolarmente pesanti, garantendo loro un accesso alla pensione in linea con i requisiti attuali e senza l’ulteriore slittamento imposto dalle dinamiche demografiche.

La conferma che l’aumento dell’età pensionabile scatterà per i non gravosi nel 2027-2028 sottolinea come il quadro previdenziale sia in continua evoluzione. È pertanto sconsigliabile basare piani definitivi su strumenti provvisori, privilegiando invece misure strutturali come la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata ordinaria. La pianificazione resta uno strumento prezioso, purché sia realistica e tenga conto della potenziale instabilità normativa.

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